Restauri 1991
Le opere effettuate sulla chiesa di S. Maria hanno riguardato: le coperture dell’ambiente A, dove erano evidenti le conseguenze di copiose infiltrazioni di acque meteoriche e l'altare centrale, ricostruito nel 1908 in muratura con la parte superiore in legno, danneggiato e smembrato nel tentativo di asportarlo.
Inoltre si è proceduto alla liberazione della monofora presente al di sopra dell'altare, ben visibile dalla parte esterna, tompagnata e modificata nella parte bassa per ricavare una nicchia.
L'ambiente B mostrava maggiormente i segni dell'abbandono: il pavimento in semplice terra era ingombro di paglia e altre masserizie, profonde fessurazioni attraversavano la volta e le pareti ed il prospetto ovest presentava un forte fuori piombo verso l'esterno risultando anche distaccato dalla volta di copertura.
I lavori sono consistiti prevalentemente nel consolidamento strutturale della volta di copertura dell'ambiente B, nel rifacimento delle coperture di entrambi i corpi di fabbrica e nell'esecuzione di indagini archeologiche.
Restauri 2011
Gli interventi sulle coperture dell'ambiente B, interessate da dissesti, hanno richiesto la rimozione del tradizionale “astrico” composto da strati di bitume sovrapposti ed un battuto, lo svuotamento della parte incoerente del rinfianco delle volte.
La rimozione dei rinfianchi ha anche confermato che le volte di copertura di entrambi i vani furono inserite successivamente; questo risultava già evidente nell'ambiente A in quanto i saggi avevano mostrato che gli affreschi proseguivano dietro i quattro pilastri su cui si imposta la volta; d'altra parte anche i prospetti mostrano con evidenza il passaggio da una prima configurazione con tetto a spioventi ad una successiva sopraelevazione delle parti laterali, con i fori delle colombaie, necessaria a contenere la volta; in questa fase fu anche inserito a forza il portale d'ingresso con lunetta al cui interno si conserva un affresco di Madonna con Bambino e angeli ai due lati; per quanto riguarda l'ambiente B è stato il ritrovamento sulla parte superiore della parete est di una fascia di intonaco in continuità con la parte sottostante a dimostrare quello che già sembrava plausibile vista la estraneità dei caratteri della volta a sesto ribassato rispetto all'ambiente. Si è poi passati alla rincocciatura dei conci di pietra all'estradosso della volta e all'apposizione di tiranti metallici per legare la facciata alla parete posteriore. La copertura del catino absidale si presentava molto lacunosa: non erano visibili resti di finitura estradossale ma le tracce presenti sulla parete ed i caratteri costruttivi portavano a pensare che probabilmente la copertura della semicalotta fosse in origine in chiancarelle, come in quasi tutte le chiese rurali della medesima tipologia, sostituite poi da cocciopesto. E stato quindi eseguito un intervento simile a quello sulla cupola di S. Felice, asportando la terra e i detriti e consolidando il nucleo con un a malta di cocciopesto e schegge di pietrame. Alla fine del 1996 furono posti in opera i nuovi infissi in legno alle finestre liberate dai tompagni e successivamente, con un finanziamento del Comune di Modugno, è stata eseguita la revisione di tutte le superfici lapidee esterne con diserbamento e stilatura dei giunti.
“Progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva, direzione e collaudo dei lavori a cura della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della Provincia di Bari e Foggia”
Il casale si trova lungo il percorso della prima tappa: L'addio al mare della via Peuceta del Cammino Materano.
Presso l'info-point del Casale è possibile timbrare le credenziali del cammino con sigillo ufficiale di Balsignano.
I camminatori potranno inoltre usufruire dei servizi e fare rifornimento di acqua, bevande e snack prima di riprendere la strada per Bitetto.